Lavorazione della Filigrana

Le fasi della lavorazione della Filigrana secondo la tradizione secolare

Fusione

E’ l’operazione che permette la trasformazione del metallo grezzo in verghe destinate alla lavorazione

Trafilatura

Le verghe vengono fatte passare attraverso un macchinario per essere ulteriormente assottigliate fino alla sezione di 2 mm. Per ottenere maggiore malleabilità le verghe vengono riscaldate (ricottura) al limite della temperatura di fusione. Il prodotto, sempre più simile ad un filo, viene ulteriormente trafilato mediante il passaggio attraverso fori graduati la cui superficie è coperta da diamanti industriali, in modo da ottenere la sezione desiderata.

Torcitura

E’ l’operazione che permette di assemblare in una lunga treccia due distinti fili d’argento, realizzando cos’ il “filo granato”

Laminatura

Un apposito macchinario, il laminatoio a rulli piatti, appiattisce il filo granato conferendogli l’aspetto dentellato e granuloso tipico della filigrana.

Scafatura

Utilizzando fili di maggior consistenza grazie alla lega argento-rame, l’artigiano sagoma l’oggetto in base al disegno voluto. Durante questa operazione l’abile filigranista si avvale di particolarissimi strumenti da lui stesso ideati (legnetti)


Riempitura

Lo scafo, debitamente saldato, viene riempito con minutissime forme e strutture (rizzetti, panetti, resche, ecc) ottenuti dalla lavorazione dei sottilissimi fili precedentemente ritorti e laminati attraverso l’abile impiego di particolari pinse (bruscelle) che coadiuvano la lavorazione prettamente manuale del filo granato svolta sulla tipicapiastrella in ceramica (ciapela)

Assemblaggio e Rifinitura

Dopo un processo di consolidamento dei singoli pezzi, le varie parti dell’oggetto vengono assemblate per ottenere monili vari che vengono rifiniti attraverso una fase di imbiancatura